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Fideiussioni, svolta sulla blockchain. Costi più bassi e meno rischi di frodi

Operativo il progetto del Cetif supervisionato da Banca d'Italia e Ivass. Il valore del mercato in Italia è 1 miliardo, destinato a salire con le gare previste dal Pnrr
A cura di Alessandro Graziani | Sole24Ore
15.12.2022
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A cura di Alessandro Graziani | Sole24Ore

La tecnologia blockchain è nota per essere l'elemento fondativo del variegato mondo delle criptovalute, che negli ultimi tempi ha dimostrato di essere causa di grandi truffe finanziarie. Ma una nuova tecnologia può avere diverse applicazioni e, nel caso della blockchain, può addirittura diventare l'infrastruttura portante di un sistema che aiuta a combattere le frodi.

È il caso della nuova piattaforma per la digitalizzazione delle fideiussioni su DLT/Blockchain messa a punto dal Centro di Ricerca su Tecnologie e servizi finanziari dell'Università Cattolica di Milano (Cetif) che, dopo una fase di studio e sperimentazione avviata tre anni fa, ora è pronta per entrare in funzione. Nei giorni scorsi la piattaforma realizzata con partner tecnologici come Nexi e Reply e implementata sulla DLT Algorand, è stata testata con i soggetti interessati: garanti, garantiti e contraenti. Ed entro il primo trimestre del 2023 è attesa la piena operatività delle nuove fideiussioni digitali. Il mercato potenziale delle fideiussioni è già ampio ed è destinato a crescere, considerato che circa il 50% delle garanzie assicurate riguarda glí appalti, con l'implementazione in Italia del Pnnr.

Secondo i dati forniti dal Cetif, «il valore complessivo del mercato delle fideiussioni nel 2021 è stato di 1 miliardo tra premi e commissioni in Italia e di 10 miliardi in Europa». La digitalizzazione tramite blockchain delle fideiussioni punta a intercettare un mercato in forte crescita e a contrastare il fenomeno delle frodi, tanto che fin dall'inizio del progetto hanno partecipato da osservatori sia Banca d'Italia che Ivass e Guardia di Finanza.

Proprio la Gdf ha accertato che nel passato quadriennio gli illeciti finanziari emersi sulle fideiussioni hanno raggiunto l'importo di 1,6 miliardi. Tra le cause delle frodi, secondo il Cetif, le principali sono: «Processo quasi prettamente manuale, mancanza di un database certificato, mancanza di uno standard nella contrattualistica». Carenze che possono generare, tra l'altro manomissione di documenti, scansione e duplicazione, furto dell'identità digitale. «Teniamo conto che il valore delle frodi accertate si riferisce interamente al periodo prePnrr - commenta il professor Federico Rajola, direttore del Cetif - e che da ora in poi, dati i rilevanti importi degli appalti che andranno in gara, quelle,cifre possono aumentare». Tra l'altro, la bozza del nuovo codice degli appalti prevede delle riduzioni economiche perle fideiussioni presentate su registri distribuiti: «L'importo della garanzia e del suo eventuale rinnovo è ridotto del lo% quando l'operatore presenti una fideiussione emessa e firmata digitalmente, che sia gestita con mediante ricorso a piattaforme operanti con tecnologie basate su registri distribuiti».

Oltre al ruolo anti-frode e ai vantaggi di costo, la digitalizzazione delle fideiussioni consentirà di fornire informazioni certificate a tutti gli attori della filiera, di agevolare il coordinamento e l'accesso di tutti i soggetti coinvolti e di dematerializzare ed efficientare la gestione della fideiussione. «Finora l'esigenza di conservare e catalogare i documenti cartacei ha reso poco efficiente la gestione delle fideiussioni che sono uno snodo critico degli appalti pubblici e privati - spiega Imanuel Baharier, generai manager di Cetif Advisory - e senza una gestione efficiente l'intera catena del valore è a rischio». Il progetto è stato condiviso fin dall'inizio con l'ecosistema di istituzioni, imprese, assicurazioni, banche e associazioni interessate al fenomeno.

Presenti al lancio ufficiale del progetto fideiussioni digitali anche i rappresentanti di Banca d'Italia e Ivass che hanno "benedetto" l'iniziativa dal lato dei regulator. «Il carattere aperto della piattaforma rappresenta una soluzione di sistema, con una pluralità di fornitori tecnologici - ha commentato Massimo Doria di Bankitalia - ed è importante perché .così si accrescono i presidi di legalità,».