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Digital Lending: tra sostenibilità e digitalizzazione

A cura di Research
15.09.2023
A cura di Research

Nel contesto attuale, caratterizzato da alta inflazione e incertezza economica, diventa di primaria importanza sostenere la resilienza delle imprese e famiglie attraverso la funzione creditizia delle banche. Al fine di garantire un credito efficiente e inclusivo, due sono gli assi strategici che le banche hanno attivato complice, anche, la regolamentazione: la sostenibilità e la digitalizzazione del credito.

La sostenibilità sta acquisendo un ruolo sempre più rilevante anche in vista della crescente sensibilità dei vari stakeholder verso la transizione ESG. In questo ambito, le istituzioni finanziarie possono offrire un supporto concreto alla promozione della sostenibilità attraverso l’innovazione dei propri prodotti e processi.

In ambito di innovazione di prodotto, con un mercato globale pari a 332 mlrd di dollari (Kim et. al, 2022), il credito ESG si è affermato come uno strumento di primaria importanza. Attraverso questo strumento, le istituzioni finanziarie possono assumere il ruolo di acceleratori d’investimento per progetti ESG. Esempi di grande rilievo sono i progetti di rigenerazione urbana, che hanno l’obiettivo di riqualificare aree con problemi sociali persistenti (in termini di impiego, salute, educazione ecc.). Tali progetti, inoltre, fungono da aggregatori di servizi e competenze per un'inclusione sociale a 360 gradi. In ambito innovazione di processi, l’innovazione dei modelli di scoring è sempre più rilevante, sebbene ancora sia necessaria una loro revisione per includere principi di etica e componenti forward looking che tengano in considerazione l’andamento settoriale e gli indici di sostenibilità. In questo modo, il concetto di finanza sostenibile si evolve sino a diventare finanza ordinaria intrinsecamente sostenibile.

Con riferimento all’asse della digitalizzazione del credito, i progetti tuttora in corso sono orientati ad aumentare l’accessibilità, rapidità nella fruizione dei prodotti di credito e nuove forme di credito per imprese e famiglie. Le proiezioni future riguardo alla digitalizzazione del lending sembrano indicare un’espansione degli investimenti per l’high-tech nei prossimi anni, soprattutto per le istituzioni finanziarie nei cui piani strategici emerge un forte commitment verso la trasformazione digitale. Essa sta portando alla digitalizzazione trasversale dei processi di credito, sebbene a livello italiano si stia puntando sull’evoluzione dei processi legati alla pre-approvazione dei prodotti e ai mutui, soprattutto per i clienti più fidelizzati. L’evoluzione tecnologica in questi processi sta comprendendo l’utilizzo di strumenti di Advanced Analytics per tutto il ciclo di vita del prodotto al fine di permettere un’accettazione automatica per l’erogazione del credito per certe fasce di clientela. I principali benefici apportate da queste soluzioni rientrano in una logica di retention, oltre alla maggiore capacità di comprendere il borrow appetite del cliente. In questo contesto è anche richiesta un’evoluzione del framework del processo di monitoraggio. I fattori fondamentali sui quali è necessario concentrarsi maggiormente comprendono la definizione di adeguate strutture di reporting, di indicatori quali-quantitativi e sistemi di EW costantemente aggiornati tramite una continua raccolta dati. Il perfezionamento dell’analisi dati per allargare le fasce a cui erogare il credito è uno dei processi maggiormente critici, su cui implementare strumenti quali l’Open banking e l’Artificial Intelligence, per velocizzare il processo di erogazione del credito (usando prodotti quali l’instant lending). Infatti, il fattore velocità nell'erogazione è centrale, soprattutto per le PMI, poiché solo in questo modo è possibile minimizzare l’incertezza derivante dall’attesa della delibera sulla richiesta di credito, al fine di sfruttare un maggior numero di opportunità di business. Inoltre, la digitalizzazione del processo decisionale deve avvenire attraverso un approccio incrementale basato su un'integrazione progressiva di nuovi tool digitali per poter così implementare processi digitali snelli, user-friendly e compliant con i regulator.

Oltre all’implementazione per lo scoring, l’AI è uno strumento capace anche di efficientare il processo di origination di tutti i prodotti. Ad esempio, la realizzazione di un bot per la relazione coi clienti comporta dei benefici in termini di istantaneità della risposta, collezione di dati e una disponibilità h24 per il cliente. In ambito innovazione di prodotto, l’offerta di prodotti di credito totalmente in digitale necessita di alcune condizioni per rivelarsi una soluzione di successo. Tra queste condizioni rientrano: un’offerta multicanale, una semplicità del processo di richiesta di informazioni 100% paperless, una velocità nella redazione dei documenti d’istruttoria, nel controllo e nell’invio dei documenti da parte dell’istituzione finanziaria.

Nelle istituzioni finanziarie italiane, l’implementazione di tecnologie di AI nell’area lending è circoscritta su certi ambiti, per i quali sono state adottate soluzioni specifiche. 

I nuovi strumenti tecnologici, quali l’API, abilitano anche modelli distributivi innovativi quali l’Embedded Banking in cui è possibile diffondere i prodotti con logiche “open” anche tramite canali non legati al core business delle istituzioni finanziarie. L’implementazione di tecnologie API si può tradurre in una vera e propria API Strategy per la creazione di nuove opportunità di business tramite lo sviluppo di modelli sia diretti sia indiretti. Ad esempio, tra i modelli diretti rientrano i data model che sono basati sulla monetizzazione attraverso la condivisione e l’utilizzo dei dati. Mentre, tra i modelli indiretti, rientrano i nuovi freemium model, basati sulla scelta dell’istituzione di offrire gratuitamente l’accesso ad API tramite il pagamento di alcune funzionalità aggiuntive. Al fine di essere compliant con la POG, lo sviluppo e l’implementazione di realtà open presuppone il governo dell’intero ecosistema, richiede un’attenzione particolare dei partner coinvolti, un’attenta gestione delle relazioni, attenzione ai dati utilizzati e ai prodotti offerti sulla piattaforma. All’interno di questi nuovi ecosistemi esistono varie tipologie di partnership, alcune basate sul mondo dei dati, in un’ottica di arricchimento delle competenze delle risorse e di incremento dell’affidabilità del dato, altre fondate sullo scambio tecnologico, altre ancora distributive, focalizzate sullo sviluppo di prodotti in collaborazione.

In conclusione, ad oggi resilienza è sinonimo di sostenibilità e digitalizzazione, entrambi fondamentali in periodi d’incertezza. La digitalizzazione del lending, quindi, non si pone soltanto come un processo per mitigare il livello di rischio provocato dall’attuale volatilità, per creare e sfruttare nuove opportunità di business, ma anche come uno strumento centrale per supportare famiglie e aziende e promuovere una trasformazione ecologica e sociale.

 

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