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Polizze parametriche e ruolo delle tecnologie, con riferimento all’intelligenza artificiale e al blockchain. L’argomento è stato affrontato da Chiara Frigerio, professore associato presso l’Università Cattolica di Milano e segretario generale del Cetif, nel corso di un recente seminario organizzato dall’Ivass, che ha messo subito in evidenza come «la tecnologia, soprattutto in questi ambiti, non sia un puro “plug and play”», ma come «sia necessario strutturare e anche scegliere quale tecnologia sia migliore rispetto ad altre soluzioni».
Sì, perché la tecnologia «non è solo utile per l’efficienza, ma anche per la scalabilità del business. Su questo secondo punto bisogna porre attenzione quando parliamo di catastrofali, di agricoltura, di sottoassicurazione, perché sicuramente è uno degli strumenti che non solo porta a minori costi, ma garantisce più facilmente la scalabilità anche su territori molto complessi».
Il funzionamento delle polizze parametriche digitali si basa su dati di qualità per la compagnia e per l’assicurato che determinano in fase di sottoscrizione la stima del rischio e dell’indennizzo. L’identificazione dell’evento target, ha evidenziato Frigerio, rimane un elemento critico e la correlazione di dati, con storicità diverse, per ricostruire il valore del danno, è cruciale.
Per quanto riguarda l’oracolo, la fonte indipendente ed esterna che fornisce le informazioni necessarie alla verifica del parametro della polizza, Frigerio ha ricordato come questo debba essere «auditabile e certificato», e «interrogato automaticamente dal sistema di emissione e di gestione polizza (attraverso Api, application programming interface)».
Frigerio ha parlato poi di un’altra tecnologia: la blockchain, basata su registri condivisi, distribuiti tra nodi, accessibile simultaneamente, decentralizzata su basi crittografiche dal punto di vista dell’architettura e in grado di consentire la registrazione, la convalida, l’aggiornamento e l’archiviazionedi dati protetti da crittografia, ha spiegato. Le informazioni registrate sono immutabili, non alterabili e verificabili dai soggetti autorizzati, ha sottolineato Frigerio. «Si tratta di una tecnologia che permette a diversi attori (che non sono necessariamente l’oracolo, l’assicurato, il contraente e la compagnia, ma può essere anche il Pubblico) di certificare determinate transazioni. Le piattaforme pubblico-privato, per esempio, potrebbero beneficiare di tecnologie di integrazione….».
La certificazione dell’esecuzione automatica dei contratti è garantita anche da smart contract, un programma informatico che opera su tecnologie blockchain la cui esecuzione vincola automaticamente le parti sulla base di effetti predefiniti dalle stesse.
Frigerio ha rimarcato il fatto che queste tecnologie devono essere integrate all’interno di tutto il processo che va dalla sottoscrizione (inserimento informazioni, definizione condizioni, emissione polizza, rilevazione evento) alla liquidazione (gestione e indennizzo). Ha poi parlato di alcune esperienze che hanno visto coinvolti, tra l’altro, il Cetif, l’Ivass, alcune compagnie, banche e società di brokeraggio, da cui è stato possibile stilare un quadro in merito alle lessons learned: “gli assicurati (individui e aziende) sono interessati alle polizze parametriche e ne apprezzano la struttura (anche per singole garanzie); il digitale e la tecnologia sono indispensabili per l’evoluzione delle polizze parametriche; le polizze parametriche hanno bisogno di più tecnologie insieme; il costo della tecnologia (e dei dati) non è un’invariante, in questo momento può essere un ostacolo; le compagnie sono ancora poco preparate a costruire prodotti adeguati e competitivi per il persistere di forte sottoassicurazione”.
Queste, invece, le riflessioni evolutive fatte da Frigerio: “È necessario un rafforzamento sul fronte dell’educazione assicurativa; il futuro delle polizze parametriche deve essere sostenuto da solide strategie di innovazione ed è fortemente correlata alla maturità tecnologica; il controllo nelle polizze parametriche deve essere esercitato by design e nel continuo e richiede il contributo dell’IT compliance; è fondamentale supportare open data pubblici e privati e start up per la stima di eventi e danni; è fondamentale in questa fase il ricorso a riassicurazione e modelli pubblico-privato”.