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Intervista a Valentina Gasparo

Head of Retail & SME Credit Risk e Risk Modelling, ING
A cura di Carlo La Rosa | Research manager Cetif
11.10.2021
News
A cura di Carlo La Rosa | Research manager Cetif

Quali ritiene siano i principali elementi e driver che stanno impattando sul sistema finanziario, all’interno del contesto che stiamo attualmente vivendo? 

I principali driver che stanno impattando e che impatteranno sia i nuovi crediti sia i portafogli esistenti sono la persistente incertezza delle previsioni macroeconomiche e il cambiamento del customer behaviour-. Tutto questo si aggiunge a un contesto già complesso di tassi d’interesse da tempo negativi. Le banche però in questa fase, giocano un ruolo cruciale per la tenuta del sistema. Sono chiamate a garantire la necessaria liquidità all’economia reale. 
Le conseguenze, lato lending, consisteranno in una fase di attendismo e di calo della domanda iniziale, che porterà poi a un progressivo aumento delle richieste. 
Difatti, durante il lockdown, si è potuto osservare un crollo nel numero di richieste (-40% sui prestiti ai privati), che stanno ora avendo una lenta ripresa, e un peggioramento delle performance di qualità del portafoglio, che comporteranno un deterioramento degli stessi. Tale deterioramento si è storicamente visto sui portafogli di finanziamenti ai privati con un lag temporale rispetto al deterioramento dei fondamentali macroeconomici (in particolare, il PIL) abbastanza prolungato (circa 2-3 trimestri) dimostrando come il mercato italiano abbia risorse molto forti di risparmio privato. 
In questo caso però, quello che stiamo vivendo è  uno shock macroeconomico e pertanto gli effetti saranno più significativi e soprattutto più ravvicinati al netto delle numerose iniziative governative di supporto al consumatore (e.g. moratorie). 
Per quanto riguarda il customer behaviour, invece, stiamo vedendo un significativo spostamento verso preferenze più digitali (+20%) che sta obbligando molti player a investire in digitalizzazione e in cyber security. 
Un ultimo tema che vorrei sottolineare, non secondario, sono le misure di supporto alla clientela. Quello che questa crisi ha di diverso rispetto alle precedenti crisi finanziarie è l’attenzione delle banche al customer caring. Tutto ciò deriva sia dagli insegnamenti della crisi finanziaria del 2008 in cui il consumatore perse completamente la fiducia nel sistema bancario. Questa crisi diventa quindi una grande opportunità di riscatto per l’intero sistema bancario.

Sul tema del digitale abbiamo potuto osservare un’accelerazione data da uno smart working forzato che ha spostato l’attenzione delle banche sia sui propri collaboratori interni sia su investimenti strategici rivolti verso l’esterno. All’interno della visione che ci ha appena evidenziato, nella quale si è spostata la preferenza dei consumatori verso il digitale, lei si aspetta che, finito il periodo di crisi, tornerà tutto come prima o ci saranno dei cambiamenti? 

Penso che, in tal caso, l’emergenza in atto sia stato un boost. La contingenza del lockdown, che ha fatto in modo che le persone non potessero andare fisicamente agli sportelli bancari, ha modificato significativamente e per molti definitivamente le preferenze e modalità di interazione consumatore-banca.d. Questo sarà un punto di forza per quelle banche, tra cui la nostra, che hanno investito già da tempo su processi interamente digitali e che presentano ora un significativo vantaggio competitivo. 

Lato prestiti, sta emergendo come le banche stiano sviluppando delle strategie a 360°. Oltre ai prodotti finanziari tradizionali evoluti, alcune istituzioni hanno messo in atto strategie legate a prodotti non finanziari. Pensa che questo possa essere un trend che colpirà le banche anche nel lungo periodo? 

Difficile pensare che i prodotti non finanziari verranno considerati core. Possono però certamente contribuire a una strategia di customer caring verso il cliente generando anche un  un forte impatto positivo sul brand. 

Durante questo periodo sono mutate le modalità di lavoro e, probabilmente, questo vi sta spingendo a rivedere i processi interni e le vostre dinamiche. Che impatti ha avuto tutto ciò sulla sua figura e sulla sua struttura? 

Il lavoro da remoto ha richiesto necessariamente la revisione e il rafforzamento di alcuni processi interni, nonché un cambio radicale del mindset manageriale. Non c’è stata una transizione graduale, è stato necessario avere grande capacità di adattamento.