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Oltre 30.000 professionisti compongono l’ecosistema di Cetif: favoriamo l’incontro e lo scambio fra banche, assicurazioni e aziende in un Centro accademico, ambiente competente e indipendente, per condividere conoscenze, esperienze e strategie sui più innovativi fattori di cambiamento.
14 Hub di ricerca focalizzati su dinamiche di evoluzione strategica, aggiornamenti normativi, prassi organizzative e di processo, effetti della digitalizzazione: studiamo trend di innovazione e best practice e li condividiamo con le nostre community.
Oltre 40 percorsi di Executive Education, 4 Master e numerosi Company Specific Program: trasferiamo con approccio scientifico contenuti innovativi orientati al mondo finanziario.
Uno spin off di sperimentazione che unisce ricerca accademica e impostazione imprenditoriale: trasformiamo innovazione e digitalizzazione in un concreto vantaggio per le imprese.
In una primissima fase dell’emergenza le banche si sono concentrate per garantire la continuità operativa delle proprie filiali e delle proprie strutture centrali. A questa fase ne è poi seguita un’altra in cui l’innovazione ha avuto un ruolo centrale per remotizzare le relazioni con colleghi e clienti, come richiesto dall’emergenza sanitaria.
Sono state adottate fin da subito tecnologie per la collaborazione e la comunicazione tra dipendenti, è stato spinto l’utilizzo dei canali self digitali che fino a prima dell’emergenza venivano utilizzati solo dalla clientela più smart e hanno assunto grande importanza le tecnologie di videocomunicazione per gestire i rapporti a distanza tra i dipendenti delle banche e i clienti.
D:Rispetto agli interventi di digitalizzazione e le azioni di lungo periodo adottate in questo periodo, pensi che le persone saranno più ricettive alla digitalizzazione o forse vorranno tornare indietro?
Questo periodo ha portato un’ampia platea di utenti ad apprezzare i benefici dei nuovi modelli e dei nuovi servizi digitali offerti, che sono sicuro verranno mantenuti anche una volta passata l’emergenza.
Il lavoro in Smart Working è stato adottato dalla totalità dei dipendenti delle sedi centrali della nostra banca, con risultati incoraggianti sulla produttività delle risorse, e anche i clienti stanno valutando positivamente i nuovi modello di servizio basati sulle tecnologie di digitali che gli consentono di interagire con la banca in modo flessibile e comodo.
Abbiamo inoltre avviato studi e analisi dedicate sulle tecnologie in grado di innovare le modalità di lavoro e il rapporto con la clientela perché crediamo che possano nascere ulteriori opportunità di miglioramento che siamo intenzionati a sperimentare e valutare.
D:Sta emergendo, quindi, una visione strategica sia nei confronti dei clienti sia verso l’interno. Ci sono aspetti per i quali pensi che una collaborazione diretta tra banche possa portare più benefici rispetto alla singola iniziativa che, per quanto efficace, rimane contestualizzata?
I processi collaborativi interbancari sono sicuramente diversi rispetto a quelli gestiti all’interno di un’unica istituzione, che seguono le classiche fasi di analisi, proposta e realizzazione progettuale.
Ci sono però ambiti in cui il cambiamento e l’innovazione possono essere sviluppati congiuntamente tra le banche in contesti non competitivi, portando benefici sostanziali. Penso ad esempio ai processi interbancari che coinvolgono più istituti, ai quali si può lavorare congiuntamente per ottenere miglioramenti di sistema.
D: All’interno di questa visione, in che modo pensi che un comitato come quello dello Steering Committee del FinTech Lighthouse HUB, in un contesto universitario, possa portare valore aggiunto alle istituzioni che vi fanno parte?
I centri di ricerca universitari hanno il vantaggio di poter studiare e far emergere dinamiche interessanti per comprendere i trend dell’innovazione. Li ritengo inoltre importanti per agevolare il contatto e il confronto tra professionisti del settore e possono essere utilizzati per creare gruppi di ricerca e lavoro su temi comuni che tutte le banche si trovano ad affrontare, come ad esempio l’AML o l’identità digitale.
La collaborazione interbancaria su determinate iniziative consente anche di poter raggiungere economie di scala che rende vantaggioso testare e implementare soluzioni tecnologiche utilizzabili da più banche.