La centralità delle banche nel sistema dei pagamenti impegna le stesse al perseguimento di obiettivi di ammodernamento, efficacia e affidabilità, nella prospettiva di offrire all’intero sistema economico (clienti, imprese e pubblica amministrazione) la possibilità di effettuare transazioni e disposizioni di pagamento a costi e tempistiche sempre più sfidanti.
Le problematiche legate al processo di internazionalizzazione delle banche italiane, all’estensione territoriale/dimensionale e alle distanze geografiche, già largamente impattati dal diffondersi delle transazioni elettroniche, vengono ora ulteriormente rivoluzionate dagli interventi normativi in ambito internazionale, in particolare attraverso l’introduzione dell’area unica dei pagamenti in euro (SEPA). I tempi più stringenti per la conclusione delle disposizioni di pagamento e l’adozione di standard nella gestione dei messaggi imposti dalla normativa spingono la banca a ricercare nuove soluzioni tecnologiche e di processo, anche attraverso l’evoluzione delle proprie strutture organizzative e il ripensamento delle politiche di outsourcing. La riduzione dei margini sulle singole operazioni, condizionati, tra le altre cose, dalla modifica nell’equilibrio concorrenziale del settore, producono un ripensamento delle strategie e dei modelli di business, stimolando la creazione di nuovi prodotti e servizi per ampliare l’offerta al cliente. Alle tematiche strategiche e organizzative sopra citate si affiancano criticità di grande impatto sulla tecnologia, come per esempio gli strumenti di integrazione tra i canali e le componenti del sistema, la standardizzazione del formato dei messaggi transattivi, la sicurezza e l’affidabilità delle transazioni elettroniche e l’identificazione univoca dell’utente.
In tale contesto sistemico, la progressiva diffusione di carte di credito e di debito, carte prepagate e altri strumenti che implicano la dematerializzazione della moneta e tendono a sostituire il contante, sottendono l’esistenza di una molteplicità di canali attraverso cui accedere a servizi di tipologia differente (acquisto di un bene, trasferimento di denaro, pagamento di una prestazione sanitaria o di un servizio pubblico, ecc.) e il perseguimento di maggiore flessibilità nell’utilizzo dei medesimi. Le interconnessioni tra i diversi canali gestiti dai soggetti che offrono i servizi informativi o dispositivi comportano inoltre l’aumento della complessità nella gestione delle transazioni da parte della banca, specialmente dal punto di vista dell’efficienza interna nella chiusura dei rapporti e delle posizioni. La banca ha inoltre il non facile compito di rendere possibili differenti tipi di transazione, senza favorirne o sfavorirne una tipologia in particolare, ivi compreso il denaro contante.